Giovedì 4 settembre a Terracina in vacanza con la nipotina di 3 anni, al ristorante a mangiare pesce che tanto le piace. All'improvviso sembra soffocare: piange, tossisce, vomita. E' una spina. Già in ambulanza, subito accorsa, l'infermiera, presala in braccio, dolcemente cerca di capire dove sia la spina, la conforta, ci rassicura. All'ospedale il medico chiede l'intervento dell'otorino che con professionalità, ma soprattutto sapendo come ottenere la collaborazione di un bimbo, riesce a farle aprire la bocca e individuare la spina. Per toglierla è necessario l'aiuto di un'infermiera che con altrettanta professionalità e garbo, minacciando il medico di "menarlo" se avesse fatto male alla nostra nipotina, la immobilizza l'attimo necessario per l'estrazione. Dimenticavo di citare il portantino che l'ha "scarrozzata ", sia prima che dopo, per l'ospedale "come una principessa". Lo so: si è trattato di un intervento banale, ma io ho apprezzato la celerità, la cortesia, l'umanità. E poi dopo aver sentito racconti raccapriccianti di altre spine in altri ospedali e con altro personale medico e paramedico... sono ancora più felice di essermi trovata a Terracina in quella circostanza!
Letizia Marino
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